Sito Ufficiale del Gruppo di Ricerca per la Prevenzione della Patologia Ambientale - a cura di Giancarlo Ugazio

Gruppo di Ricerca per la Prevenzione

della Patologia Ambientale

Associazione Scientifica senza fini di lucro

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CINETICA  DELLA  PATOLOGIA  AMBIENTALE LUNGO  L’ARCO  VITALE  DELL’UOMO



 

CD-1

DISABILITA' CONGENITE PER DANNI DA AGENTI CLASTOGENI

SUL GENOMA DEI GENITORI

 

MENABO’

 01

NITROSAMINE & PAH – INDUSTRIA DELLA GOMMA

02

METALLI PESANTI – MINIERA

03

METALLI PESANTI – PRIMA FUSIONE

04

DIMETILBENZANTRACENE, METILCOLANTRENE, AMINOAZOTOLUENE - LAVORAZIONE DEL CATRAME

05

PESTICIDI IN AGRICOLTURA
06 IDROFLUOROCARBONI, PROPELLENTI, INDUSTRIA DEL FREDDO
07 FUMO DI TABACCO
08 EMISSIONI RADIATTIVE (CHERNOBYL)
09 fumi da motori diesel
10 FARMACI ANTINEOPLASTICI
11 VINBLASTINA
12 CAMPI ELETTROMAGNETICI DA TRASFORMATORI ELETTRICI
13 CAMPI ELETTROMAGNETICI DA TELEFONI CELLULARI E RIPETITORI
14 PRINCIPIO DEL COCKTAIL PER IL SINERGISMO DEGLI AGENTI NOCIVI
15 GENOMA PATERNO LOCALIZZATO NEGLI SPERMATOGONI E NEGLI     SPERMATOZOI
16 GENOMA MATERNO LOCALIZZATO NEGLI OVOCITI
17 IRREVERSIBILITA’ DELLE ALTERAZIONI CONGENITE DEL NEONATO E BREVITA’ DELL’ATTESA DI VITA

 

 
 

 

RIASSUNTO

    Gli inquinanti ambientali possono aggredire l'essere umano in molti momenti dell'arco vitale, e produrre su di esso danni più o meno gravi, talora irreparabili.

   In genere, l'embrione può essere cronologicamente il primo bersaglio di molti agenti patogeni capaci di esprimere una embriotossicità che talvolta è disvitale prenatale e tal’altra è invece compatibile con la nascita di un bimbo caratterizzato da un destino tutt'altro che entusiasmante. Tuttavia la vita insegna che, a monte della condizione embrionale, alcuni veleni ambientali capaci di svolgere un'azione genotossica, perché clastogena, a spese delle cellule germinali del maschio e della femmina sono in grado di colpire il nuovo essere prima ancora che si formi producendo alterazioni sul genoma degli spermatozoi paterni e dell'ovulo materno che si trasmettono alle espressioni fenotipiche del nuovo essere, senza impedire la fecondazione. In questo caso possiamo trovarci di fronte ad una disabilità congenita del neonato, di origine ambientale.

   Questo soggetto si presenta alla vita con un handicap più o meno debilitante per le funzioni e le attività proprie della sua vita di relazione che non sono necessariamente sempre legate a quella incapacità di deambulare che lo costringe a spostarsi con una sedia a rotelle e grazie al contributo dell'accompagnamento da parte di altri esseri umani  efficienti e volenterosi.

    La presente nota passa in rassegna alcuni degli agenti inquinanti dell'ambiente, più o meno largamente diffusi nell'ambiente di lavoro e di vita, di cui la letteratura scientifica biomedica ha testimoniato attività clastogena per le cellule germinali maschili e/o femminili.

    Il grafico mette in risalto come alcuni di questi inquinanti patogeni siano legati ai processi produttivi primari oppure a quelli secondari.  Poi,  prima di ogni altra considerazione, va segnalato che per tutti questi agenti, come sempre nell'ambito della patologia ambientale, dobbiamo temere quegli effetti di sinergismo e di potenziamento illustrati in modo figurativo dal cosiddetto cocktail.

    Un altro aspetto importante è che le disabilità congenite non sono le uniche a debilitare in modo permanente ed irreversibile l'efficienza fisica ed intellettiva dell'essere umano. Questo concetto trova riscontro nel fatto che l'uomo possa subire una grave debilitazione anche quando, pur potendo camminare con le sue gambe, è affetto da altre manifestazioni gravi di patologia ambientale, intervenute più a valle durante l'arco vitale. Tali sono, per esempio: un rene grinzo che richiede un programma costante di dialisi, oppure del trapianto dell'organo, una cirrosi epatica che mette il soggetto in lista di attesa di un trapianto dell'organo, una cardiopatia incompatibile con la sopravvivenza e che richiede il trapianto di cuore, una neuropatia che sta alla base del morbo di Alzheimer o del morbo di Parkinson. Anche per tutte queste evenienze si può pensare ad un' eziologia  ambientale, senza escluderle dal novero, per meglio dire,  dal “cartello”  ufficiale degli handicaps.

Addendum: una recentissima  pubblicazione di Finnell et al. (2002) ha illustrato non solo i meccanismi patogenetici delle malformazioni congenite causate da tre classi di farmaci, ma anche gli ingenti  costi economico-finanziari della collettività, senza valutare quelli emozionali, appannaggio degli sventurati e dei loro familiari.

 

 

 

 

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