Sito Ufficiale del Gruppo di Ricerca per la Prevenzione della Patologia Ambientale - a cura di Giancarlo Ugazio

Gruppo di Ricerca per la Prevenzione

della Patologia Ambientale

Associazione Scientifica senza fini di lucro

 Movie2

Torino,  1 Agosto 2000

 

OGGETTO: ESTRATTO ROGITO NOTARILE ATTO ISTITUTIVO DEL G.Ri.P.P.A.

 

Repertorio n° 239.175
Raccolta n° 32.919

Dott. Giorgio PEROTTI NOTAIO

Corso Palestro, 8 - 10122 TORINO

 

ESTRATTO: Atto costitutivo del comitato

 “Gruppo di Ricerca per la Prevenzione della Patologia Ambientale” (G.Ri.P.P.A.)

 

“Repubblica Italiana"

 Il 12 aprile 2000,

in Torino, nello studio in C.so Palestro n°8.

 

Avanti a me Dott. Gianluca ELEUTERI, Notaio in Torino,

coadiutore temporaneo del Dott. Giorgio PEROTTI, .... omissis,

sono comparsi i signori:

 

1

Prof. Giancarlo UGAZIO, docente universitario

. . . Omissis

PRESIDENTE del G.Ri.P.P.A

2

Geom. Pier Claudio CECCOLINI

. . . Omissis

Vice PRESIDENTE del G.Ri.P.P.A.

3

Prof.ssa Elisa BURDINO, docente universitario

. . . Omissis

SEGRETARIO del G.Ri.P.P.A.

 

“ARTICOLO 2)  - Il comitato ha lo scopo di organizzare:

 

 

> >

sessioni di studio,

> >

lezioni, dibattiti,

> >

corsi teorico-pratici,

> >

convegni,

> >

missioni di studio e

> >

di organizzare ogni altra attività comunque connessa con la ricerca e la sua diffusione nel settore della Patologia Ambientale.

 

Il Comitato non persegue fini di lucro.”

 

Omissis
 Il Presidente
Prof. Giancarlo UGAZIO

 

RICADUTE  SOCIALI  DELL’ATTIVITA’

DIDATTICO - DIVULGATIVA  DI  GIANCARLO  UGAZIO

 

1)

  Ha contribuito ad informare la gente che presidiava la sede del costruendo inceneritore nella frazione San Michele di Alessandria, sui rischi per la  salute umana, soprattutto perché un inceneritore è una discarica nel cielo (da Greenpeace).

 

 

2)

  Ha divulgato le informazioni sui rischi della presenza di una fabbrica di asfalto, progettata e già autorizzata nel territorio del comune di Ozegna, presso il fiume Orco.

 

 

3)

  Ha divulgato notizie scientifiche sui rischi dei campi elettromagnetici, per cui il sindaco di Guardistallo ha revocato l’autorizzazione all’ENEL di costruire una cabina di trasformazione elettrica in pieno centro della cittadina toscana.

 

 

4)

  Ha comunicato in una conferenza pubblica i risultati di una ricerca personale di tipo ecotossicologico sul bacino del fiume Cecina, i quali dimostravano il grave inquinamento da mercurio del sedimento di alcuni corpi idrici in prossimità di insediamenti produttivi. Dopo un anno di dileggi e di calunnie da parte della stampa locale, i “responsabili” dell’ARPAT di Pisa si sono decisi a cercare il mercurio là dove sapevano da sempre che c’era ma dove non lo cercavano per non doverlo trovare facendo un dispetto al padrone locale del vapore: hanno poi descritto un inquinamento venti volte più grave di quello che egli aveva segnalato (100 ppm, a fronte delle 5,6 ppm).

 

 

5)

  Ha sostenuto moralmente ed ha indotto all’interruzione dell’esposizione al mercurio di R.B., contadino di Pomarance, già affetto da una grave forma di neuropatia idrargirica. Inoltre, fattore  altrettanto valido, gli ha insegnato a risparmiare sua moglie dal rischio di inalare polvere inquinata con mercurio nelle operazioni di lavaggio della sua tuta da lavoro: questa consapevolezza ha sicuramente prevenuto il rischio di mettere al mondo un figlio con neuropatia congenita da mercurio (tipo malattia di Minamata).

 

 

6)

  Ha sostenuto una giovane, H.S., avvocato abitante a Roma, la quale, lattante, ha subito un primo insulto neurotossico da alluminio vivendo coi genitori in prossimità dell’insediamento produttivo dell’Alluminifera Sarda, a Portoscuso; di recente ha manifestato sintomatologie sempre più gravi della neuropatia da alluminio che, senza ancora inoltrarla nel tunnel del morbo di Alzheimer, le procura gravi disturbi come l’afasia, la visione del mondo in bianco e nero, per cecità ai colori, l’aggressività, le lacune di memoria e del coordinamento, ed altri ancora. I suggerimenti hanno pilotato la paziente attraverso un difficile iter diagnostico ed una serie di interventi terapeutici che le hanno concesso di riprendere la speranza e di raggiungere un discreto benessere. N.B. Le difficoltà dell’iter diagnostico sono dipese  da insipienza, cinismo ed arroganza di molti dei sanitari a cui la paziente si è rivolta nel corso delle sue sofferenze.

 

 

7)

  Questa circostanza sta fuori dalla didattica ruspante perché ha avuto come  culla la didattica istituzionale. Dieci anni fa insegnò ad un’allieva del corso di medicina che imparò  alla perfezione i valori della consapevolezza dei rischi ambientali. Il risultato è stato che ora, medico in un reparto ad hoc, ha diagnosticato l’eziologia da manganese nel morbo di Parkinson osservato in due saldatori che avevano impiegato stecche metalliche, per saldatura autogena, contenenti dal 15 al 60% di manganese. Li ha trattati con agenti chelanti, come Dio comanda, e li ha quasi totalmente guariti.

 

 

8)

  Attualmente il G.Ri.P.P.A. sta svolgendo un progetto di collaborazione con l’Amministrazione comunale del comune di Chieri per un monitoraggio delle condizioni ecotossicologiche dei corpi idrici del territorio comunale. L’affidamento di questo incarico di ricerca deriva da una scelta culturale del responsabile dell’Assessorato all’Ambiente che ha fatto suoi due basilari principi della prevenzione della patologia ambientale: 1) il sedimento fluviale è la memoria storica di un corpo idrico; 2) l’inquinamento dei corsi d’acqua è un indice delle condizioni ecologiche generali ed è strettamente correlato con lo stato della salute della collettività. Tutto ciò ha ispirato la fiducia nella serietà del responsabile del G.Ri.P.P.A.,  incaricato della collaborazione.

 

 

9)

  Del tutto recentemente ha ricevuto dall’amico Piero Strobino, tra l’altro autore di un magnifico lavoro divulgativo reperibile sul sito [http://spazioweb.inwind.it/strobino/] e suo prezioso collaboratore in tante imprese scientifiche sul campo ed in momenti didattici, il seguente messaggio: “ … sono lusingato e La ringrazio tantissimo per le bellissime parole che ha avuto nei miei confronti, le quali saranno un ulteriore stimolo per continuare a combattere. In questo senso Lei è stato il mio miglior Maestro. Infatti devo confessarLe che avevo quasi deciso di smettere dopo le due lettere anonime con minacce di morte …… che avevo ricevuto l’anno scorso. Ma è proprio pensando a Lei che poi ho ripensato sulle mie decisioni, e questo documento che mi ha mandato (Progetto CD 1-10), insieme col Suo meraviglioso volume (Pubblicazioni del G.Ri.P.P.A.), ha rafforzato in me la convinzione di aver scelto la strada giusta, vada come vada …… Certo c’è molta amarezza in me, ma se si guarda alla storia è sempre stato così, come testimoniano anche le parole di Giulio Bizzozero, che io cito sempre come esempio a conclusione delle mie conferenze ……”.  Queste espressioni mi rammentano gli insegnamenti di Piero Capurro, altro combattente eroico contro gli inquinatori, che poi lo colpirono con un vile attentato. Però devo segnalare una grande differenza formale che intercorre tra i due. Capurro era medico e ricercatore scientifico, Strobino, ora in pensione, fu dapprima rappresentante di commercio e poi bidello di scuola media. A mio parere questo significa che i veri valori morali prescindono dai titoli di studio e significano che non è sempre l’accademia la miglior scuola, ma la vita.  Questo mi suggerisce  che l’attuale progetto divulgativo, se andrà in porto,  mi autorizzerà a ritenere di non aver speso inutilmente quell’affacciata alla finestra, scommessa per il medico, come è definita la vita nell’introduzione del CD-4.

   

  Se vogliamo  progredire nella scienza medica dobbiamo superare le barriere tra le discipline.

  Se il patologo rimane nel chiuso del laboratorio universitario e non esce nel mondo esterno dove la gente vive e si ammala, non contribuirà per nulla al progresso della medicina.

 

   Dal diario di Piero Capurro (1978).

 

 

 

Piero Capurro nell’aula Bizzozero  di Torino,

durante la lezione agli studenti della scuola medica (16 dicembre 1988).

 

 

 

 

  Se vedi, in una stanza, un uomo che giace graffiato o scorticato, e vicino a lui c’è un leone che si lecca i baffi, non c’è dubbio su chi sia il colpevole.

(Pensiero di Piero Capurro, 1990)

 

. . . Ed è inutile che uno scienziato p… discetti sulle possibilità che il felino indagato beli, abbai, ragli, miagoli o ruggisca, prima di condannarlo.

(Integrazione di Giancarlo Ugazio 1996)

   

 

Post  Scriptum


  Questi nove modesti successi, privi di rinomanza scientifica, non hanno procurato una valutazione elevata di  impact factor - il grimaldello principe della mafia scientifica internazionale - né hanno gratificato Giancarlo UGAZIO, medico non pentito e non p…., con laute ricompense  da parte di pubbliche istituzioni e/o amministrazioni, ma gli lasciano la sincera soddisfazione di esser stato utile per la protezione della salute della gente. La mia motivazione di base è sempre stata: NON IMPACT FACTOR MA SOCIAL FACTOR: quindi non avrei mai potuto uniformarmi al suggerimento del collega che, provvisto di un vero impero di attrezzature scientifiche e di finanziamenti - pagati dall’erario - fu sentito dire: “Con tutti i quattrini che ci danno i sindaci della Valle Bormida, non possiamo dar loro notizie meno che consolanti sull’ambiente.” L’8 marzo 1999 in una riunione del gruppo di ricerca del MURST che coordinavo dissi al collega Marco Carmignani, che si vantava di produrre dati scientifici pubblicati bene su J.B.C. o su P.N.A.S., che il contribuente italiano avrebbe tratto miglior profitto per la sua salute se invece di preziose pubblicazioni scientifiche in inglese, inaccessibili agli amministratori della cosa pubblica, costoro avessero potuto disporre di informazioni più realistiche in lingua madre e direttamente (cfr. punto 8).

  Tutto questo la dice lunga sulla mia attuale indigenza finanziaria. Per esempio, mio cugino Giancarlo Airoldi di Galliate mi invitò a non rovinargli l’umore parlandogli dei rischi dell’inquinamento dell'ambiente. Il collega Ettore Bergamini di Pisa mi ha recentemente confidato un pensiero sorprendente: “La società di oggi non ti merita.”

  Il collega, compagno di studi nel lontano 1945, Angelo Uglietti di Novara, mi ha esternato la preoccupazione che il mio lavoro, tanto utile, urti contro la fattibilità perché il mondo d’oggi è regolato solo dal dio denaro.

  Ma io temo che sia già in atto una vera congiura del silenzio, di stampo mafioso, non scritta ma operante che trova corrispondenza con la decisione di quel tribunale speciale che condannò Antonio Gramsci, affermando: “A questo cervello bisogna impedire di funzionare per almeno vent’anni”.

  Ed oggigiorno, non ho più davanti a me che poche briciole di futuro, ma ho ancora qualche neurone funzionante nella scatola cranica. Pertanto, pur non volendo emulare Galileo, il quale - cocciuto - ripetè fino all’ultimo: “Eppur si muove”, fin che penserò dirò ai quattro venti che l’insudiciamento dell’ambiente attenta alla salute dell’essere umano e mi adoprerò affinché tutti se lo sentano dire almeno una volta nella vita, poi lascerò loro la libertà di impiccarsi al chiodo prediletto.

   

Torino, 18 marzo 2002

Giancarlo Ugazio

   

 

CAPISALDI DELLA PREVENZIONE DELLA PATOLOGIA AMBIENTALE

 

CONSAPEVOLEZZA

Prevenzione Primaria

da Yodaiken*: 

1. controllo alla sorgente.

2. monitoraggio ambientale.

3. sperimentazione tossicologica

    preventiva

 

 

Prevenzione Secondaria

Monitoraggio biologico:

positività degli indicatori biologici di esposizione

 

Anamnesi lavorativa e di vita, corretta e completa

Prevenzione Terziaria

Diagnosi precoce:

positività degli indicatori biologici di danno

Diagnosi tardiva:

<<<- orizzonte clinico

 

<<<- punto di non ritorno

Interruzione immediata delle esposizioni a rischio.

Prevenzione Quaternaria

Risultati di indagini

epidemiologiche

 <<<- exitus

14 maggio 2001

 

R.E. Yodaiken: The role of the pathologist in environmental and occupational diseases.

Human Pathology,  12, 297-299,1981.

 

 

 

 

 
 

 

Non è consentito includere su altri server, distribuire, modificare e/o riutilizzare, anche parzialmente, le pagine, i collegamenti, i testi, le  tabelle,

le immagini ed i logos contenuti nel sito web senza l'espressa e  preventiva autorizzazione scritta da parte dell'associazione GRIPPA.